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La quinta edizione della rassegna letteraria Intemporanea, diretta da Pinangelo Marino, ha presentato un ciclo di incontri con autori e autrici di spicco del mondo della cultura. Con anteprime, conferenze e reading la manifestazione si è svolta diffusamente in vari luoghi culturali della città durante il mese di settembre 2023, nell’ambito dell’Estate Fiorentina.
Il progetto è stato cofinanziato dall’Unione Europea – Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, nell’ambito del Programma Operativo Città Metropolitane 2014-2020.

VERA GHENO

Mercoledì 6 settembre, ore 18
BiblioteCaNova Isolotto
Via Chiusi 4/3A, Firenze

L’autrice presenta L’antidoto –  15 comportamenti che avvelenano la nostra vita in rete e come evitarli (Longanesi, 2023).
Modera Alessia Dulbecco.

L'antidoto -  15 comportamenti che avvelenano la nostra vita in rete e come evitarli di Vera GhenoInvidia, incompetenza, impulsività, narcisismo, noia. No, non è un elenco di peccati capitali 2.0, ma un assaggio di “veleni della Rete” su cui la penna affilata di Vera Gheno si sofferma in questo utile prontuario. La sociolinguista mette questa volta la competenza delle parole al servizio di un tema a lei molto caro, la vita online e il portato di malessere e disagio che troppo spesso la accompagna. Dalla polarizzazione del dibattito alla disumanizzazione dei personaggi percepiti come pubblici, dalla manipolazione della narrazione, all’incapacità di selezionare i contenuti che è appropriato condividere da quelli che dovrebbero restare privati, dall’appiattimento su una lingua di plastica al ricorso alle fallacie retoriche, l’autrice passa in rassegna un’ampia gamma di comportamenti che adottiamo giornalmente sui social e ricostruisce la scala di disfunzioni relazionali e comunicative che ci avvelenano la vita, offrendone una lettura illuminante e proponendo soluzioni utili per disinnescarne gli effetti disastrosi.

VERA GHENO

Sociolinguista, traduttrice dall’ungherese e divulgatrice, ha collaborato per vent’anni con l’Accademia della Crusca, ha insegnato come docente a contratto all’Università di Firenze per 18 anni e da settembre 2021 è ricercatrice di tipo A presso la stessa istituzione. Ha scritto numerosi saggi. Si occupa prevalentemente di comunicazione mediata tecnicamente, questioni di genere, diversità, equità e inclusione.

Foto dell’autrice di Cristina Andolcetti.

Fernanda Pivano

PAOLA TURCI, ENRICO ROTELLI

Giovedì 7 settembre, ore 18
BiblioteCaNova Isolotto
Via Chiusi 4/3A, Firenze

Presentazione di Nanda e io – I miei anni con Fernanda Pivano (La nave di Teseo+, 2023) di Enrico Rotelli.

«Aveva un braccio al collo, ma sentiva che il mondo le dava ancora ascolto. Rivolse come sua abitudine lo sguardo oltre il soffitto alla ricerca delle parole e mi dettò senza dubbi o esitazioni un articolo che rivelava il fallimento dei suoi sogni, ma non dell’entusiasmo di chi quei sogni ancora li aveva. Diceva che negli spazi sotto la luna, dove quei ragazzi avevano parlato di fiori e fatto l’amore, qualche anno dopo si era finiti a parlare di come far arrivare l’acqua calda nelle soffitte. Si era finiti a parlare di rinunce e del pericolo dei sogni. Del prezzo del petrolio e delle armi. Poi Nanda mi guardò negli occhi. “La storia la fate voi ragazzi con i vostri capelli lunghi, figli di puttana che non siete altro!” A lei, che i beat li aveva conosciuti molto bene, non restava che augurare a noi, nuova generazione di giovani sconsolati, di fare almeno qualcuna di quelle azioni libertarie.» È con dolcezza e grandissima stima che, in queste pagine, Enrico Rotelli racconta Fernanda Pivano: lo fa in qualità di suo assistente – lo è stato dal 2004 – ma soprattutto con la veemenza di un giovane non ancora trentenne che, di fronte a un futuro incerto, sogna l’avventura della rivoluzione e della letteratura. È stato al suo fianco negli ultimi anni, aiutandola nella stesura dell’opera forse più importante di tutte: la sua autobiografia.

PAOLA TURCI

Con la partecipazione speciale della cantautrice e musicista Paola Turci.

ENRICO ROTELLI

È autore di L’America è un esperimento. Scrittori e storie degli Stati Uniti e collabora alle pagine culturali del “Corriere della Sera” con articoli sulla letteratura statunitense per i quali ha ricevuto il premio Amerigo 2020. È stato assistente di Fernanda Pivano di cui, tra gli altri, ha curato i volumi Diari 1917-1973 e Diari 1974-2009 ed è coautore dei libri autobiografici di Valentina Cortese Quanti sono i domani passati, da cui è tratto il film premio Nastro d’Argento Diva!; di Carla Fracci Passo dopo passo, da cui è tratto il film Carla; di Paola Turci Mi amerò lo stesso, da cui è tratto il monologo teatrale omonimo e di Gillo Dorfles, Paesaggi e personaggi. Per anni ha seguito i progetti editoriali della Fondazione Fabrizio De André. Ha inoltre tradotto Il grande Gatsby di F. Scott Fitzgerald.

Irene Facheris

Lunedì 11 settembre, ore 18
MAD – Murate Art District
Piazza delle Murate, Firenze

L’autrice presenta Noi c’eravamo. Il senso di fare attivismo (Rizzoli, 2023).
Modera Francesco D’Isa.

Evento in collaborazione con MAD – Murate Art District.

Una riflessione inedita e profonda sul senso dell’attivismo. Perché e come impegnarsi per poter dire, un domani, “noi c’eravamo e oggi il mondo è un posto migliore”.

Tante persone oggi si definiscono attiviste: per i diritti umani, per gli animali, per il clima. Ma che cosa vuol dire davvero fare attivismo? Perché lo si fa? E per chi? Irene Facheris si è posta queste e altre domande che vengono per lo più date per scontate e ha sviscerato il tema anche attraverso un questionario a cui hanno risposto 1150 persone. Ne è nato questo libro in cui si indaga il senso profondo dell’attivismo per risolvere le faide interne e rischiarare ombre e ambiguità che fanno spesso perdere di vista il vero obiettivo, ovvero il bene collettivo. Fare attivismo significa infatti agire avendo come fine il miglioramento della vita delle persone. Insomma, è necessario che ci sia un “noi” nello scopo che si persegue. Ma è sufficiente? E si può parlare di attivismo anche quando si prova a ottenere questo obiettivo senza confrontarsi, decidendo da sé quale sia la strada migliore per raggiungerlo? In altre parole, si può fare attivismo senza un “noi” anche nel processo?
La riflessione presentata in Noi c’eravamo è un’operazione senza precedenti che, andando al nocciolo di un’attività fondamentale in una società libera, racconta come e perché avvicinarsi al mondo dell’attivismo e come e perché restare. Perché con l’attivismo ci curiamo di noi. E l’attivismo diventa la nostra cura.

IRENE FACHERIS

È un’attivista femminista e una formatrice esperta in studi di genere. Tiene incontri sulla parità nelle principali scuole, università e organizzazioni italiane. Durante il primo lockdown ha iniziato il podcast Palinsesto Femminista, che le ha permesso di parlare con moltissime persone che fanno attivismo, gettando le basi per questo libro. È autrice di Creiamo cultura insieme. 10 cose da sapere prima di iniziare una discussione (Tlon, 2018) e Parità in pillole. Impara a combattere le piccole e grandi discriminazioni quotidiane (Rizzoli, 2020).

Foto dell’autrice di Alessandro Zambon.

Malcolm Lowry

MARCO ROSSARI, GIORDANO MEACCI

Martedì 12 settembre, ore 17,30
Biblioteca delle Oblate
Via dell’Oriuolo, 24, Firenze

Presentazione di L’ombra del vulcano (Einaudi, 2023) di Marco Rossari.
Con le letture di alcuni passi di Sotto il vulcano di Malcolm Lowry.

Nell’estate in cui ha perso un grande amore, al protagonista di questo libro – che assomiglia molto da vicino a Marco Rossari – viene affidata l’impresa piú colossale e impossibile della sua carriera: trovare nuove parole per l’edizione italiana della «Divina Commedia ubriaca», il romanzo fatale sul Messico, «uno dei capolavori illeggibili del Novecento». Sotto il vulcano di Malcolm Lowry è un libro di culto, soprattutto per gli scrittori. Una storia esotica di autodistruzione, di alcol, di addii: da un lavoro cosí, in un momento cosí, sarebbe saggio tenersi alla larga.
Con una voce comica, ma capace di farsi grottesca e struggente, Rossari traccia i rimandi tra la storia disperata del Console e la sua. E poi, lasciandosi andare alla dolcezza dei ricordi, ci dice di quando stava con lei: dei viaggi in capo al mondo, del loro modo sghembo di vivere la relazione, delle consuetudini e delle piccole felicità; infine della crisi senza fondo, i pianti e il non poter stare piú insieme.
Tradurre significa ripercorrere i passi di qualcun altro. Calcare le orme, seguire ostinatamente. E nel deserto della città vuota, mentre i giorni trascorsi alla scrivania senza quasi mangiare si alternano alle notti interminabili passate a bere, la vicinanza del protagonista alla figura di Malcolm Lowry diventa una vera e propria possessione. Così la Milano d’agosto si fa sempre piú simile a quell’innominabile cittadina messicana nel giorno dei morti, e il Console rivive in un vortice di tristezza, alcol, nostalgia. Perché letteratura e vita, alle volte, sono una cosa sola.

MARCO ROSSARI

Scrittore e traduttore. Tra i suoi libri: L’unico scrittore buono è quello morto (e/o 2012), Piccolo dizionario delle malattie letterarie (Italo Svevo 2016), Le cento vite di Nemesio (e/o 2016) e Le bambinacce (Feltrinelli 2019), scritto a quattro mani con Veronica Raimo. Tra i tanti autori tradotti: Charles Dickens, Mark Twain, Francis Scott Fitzgerald, George Orwell, Percival Everett, Dave Eggers, Hunter S. Thompson, John Niven; è il traduttore, inoltre, della nuova edizione di Sotto il vulcano di Malcolm Lowry (Feltrinelli 2018). Per Einaudi ha curato l’antologia Racconti da ridere (2017) e ha pubblicato il romanzo Nel cuore della notte (2018).

GIORDANO MEACCI

Ha pubblicato, tra l’altro, Improvviso il Novecento. Pasolini professore (minimum fax 1999), Fuori i secondi. Guida ai personaggi minori (Rizzoli 2002), Il Cinghiale che uccise Liberty Valance (minimum fax, Premio Lo Straniero e finalista nella cinquina del Premio Strega 2016) e Cittadino Cane (Industria & Letteratura 2022). Con Dori Ghezzi e Francesca Serafini ha scritto Lui, io, noi (Einaudi 2018). Con Claudio Caligari e Francesca Serafini ha scritto Non essere cattivo (2015; Premio Sergio Amidei per la sceneggiatura, film dell’anno ai Nastri d’argento e candidato italiano agli Oscar 2016). Con Francesca Serafini ha scritto Fabrizio De André. Principe libero (2018) e Carosello Carosone (2021, Premio Flaiano per la sceneggiatura televisiva). Nel 2023 pubblica con minimum fax Acchiappafantasmi.

ANDREA MOLESINI

Venerdì 15 settembre, ore 18
Biblioteca Mario Luzi
Via Ugo Schiff, 8, Firenze

L’autore presenta Non si uccide di martedì (Sellerio, 2023).
Modera Pinangelo Marino.

Una commedia nera ambientata negli anni del fascismo tra Venezia e Rodi.
Molesini si diverte a raccontare una storia di denari e di donne sullo sfondo dell’Italia fascista nei giorni della Conferenza di Monaco. Personaggi reali come il conte De Vecchi, governatore del Dodecaneso, si affacciano tra le quinte del teatro che lo scrittore ha allestito. La passione della Storia si coniuga ancora una volta con il gusto della narrazione e della letteratura, le citazioni qua e là affiorano, dramma e commedia si mescolano e Venezia si affaccia prepotente con la Giudecca e le chiese, il Caffè Florian e l’eterna magia dell’acqua.

ANDREA MOLESINI

Ha pubblicato con questa casa editrice: Non tutti i bastardi sono di Vienna (2010, Premio Campiello 2011), La primavera del lupo (2013), Presagio (2014), Dove un’ombra sconsolata mi cerca (2019) e Il rogo della Repubblica (2021).

Milan Kundera

EMANUELE TREVI

Lectio magistralis su Milan Kundera (1929 – 2023)

Lunedì 18 settembre, ore 18
Cinema La Compagnia
Via Cavour, 50R, Firenze

Evento in collaborazione con Cinema La Compagnia.

L’autore parlerà anche del suo nuovo attesissimo libro, La casa del mago (Ponte alle Grazie, 2023), dedicato al rapporto con il padre psicanalista.
Un romanzo sull’elaborazione del lutto, il percorso di guarigione della psiche e attraverso la scrittura.

EMANUELE TREVI

Tra i più apprezzati scrittori e critici della sua generazione, collabora con il «Corriere della Sera». Ponte alle Grazie ha pubblicato i tre romanzi Qualcosa di scritto (2012, finalista Strega, vincitore del Premio Europeo per la Letteratura, tradotto in diciotto lingue), Sogni e favole (2019, Premio Viareggio) e Il figlio del mago (2023), e una nuova edizione del saggio Musica distante (2012). Tra i suoi altri libri ricordiamo Istruzioni per l’uso del lupo (Castelvecchi, 1994), I cani del nulla (Einaudi, 2003), Senza verso (Laterza, 2004), Il libro della gioia perpetua (Rizzoli, 2010), Il popolo di legno (Einaudi, 2015). Con Due vite (Neri Pozza, 2020) ha vinto il Premio Strega 2021.

Foto dell’autore di Dino Ignani.

VINCITRICE DEL 61° PREMIO CAMPIELLO
BENEDETTA TOBAGI

Mercoledì 20 settembre, ore 21
Museo Novecento
Piazza Santa Maria Novella, 10, Firenze

L’autrice presenta La resistenza delle donne (Einaudi, 2023).
Modera Pinangelo Marino.
Evento in collaborazione con Museo Novecento e Premio Campiello.

La storia delle donne italiane ha nella Resistenza e nell’esperienza della guerra partigiana uno dei suoi punti nodali, forse il piú importante.

Benedetta Tobagi la ricostruisce facendo ricorso a tutti i suoi talenti: quello di storica, di intellettuale civile, di scrittrice. La Resistenza delle donne è prima di tutto un libro di storie, di traiettorie esistenziali, di tragedie, di speranze e rinascite, di vite. Da quella della «brava moglie» che decide di imbracciare le armi per affermare un’identità che vada oltre le etichette, alla ragazza che cerca (e trova) il riscatto da un’esistenza di miseria e violenza, da chi nell’aiuto ai combattenti vive una sorta di inedita maternità, a chi nella guerra cerca vendetta e chi invece si sente impegnata in una «guerra alla guerra», dalle studentesse che si imbarcano in una grande avventura (inclusa un’inedita libertà nel vivere il proprio corpo e a volte persino il sesso), alle lavoratrici per cui la lotta al fascismo è la naturale prosecuzione della lotta di classe.

Tobagi racconta queste storie facendo parlare le fotografie che ha incontrato in decine di archivi storici. Ne viene fuori quasi un album di famiglia della Repubblica, ma in cui sono rimesse al loro posto le pagine strappate, o sminuite: le pagine che vedono protagoniste le donne.

Un libro che possiede il rigore della ricostruzione storica, ma anche una straordinaria passione civile che fa muovere le vicende raccontate sullo sfondo dei problemi di oggi: qual è il ruolo delle donne, come affermare la propria identità in una società patriarcale, qual è l’intersezione tra libertà politiche, di classe e di genere, qual è il rapporto tra resistenza civile e armata, tra la scelta, o la necessità, di combattere e il desiderio di pace?

BENEDETTA TOBAGI

Benedetta Tobagi è nata a Milano nel 1977. Laureata in filosofia, Ph.D in storia presso l’Università di Bristol, continua a lavorare sulla storia dello stragismo. È stata conduttrice radiofonica per la Rai e collabora con «la Repubblica». Dal 2012 al 2015 è stata membro del consiglio di amministrazione della Rai. Si occupa di progetti didattici e formazione docenti sulla storia del terrorismo con la Rete degli archivi per non dimenticare. Per Einaudi ha pubblicato Come mi batte forte il tuo cuore. Storia di mio padre (2009 e 2011), Una stella incoronata di buio. Storia di una strage (2013 e 2019), Piazza Fontana. Il processo impossibile (2019) e La Resistenza delle donne (2022).